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Pandemia, Di Renzo: Negare i limiti imposti dalla natura ha creato nuove forme di disagio

"E’ necessario avere una visione dell’esistenza meno arrogante e unilaterale”
Inaugurato il nuovo anno accademico della Scuola IdO-MITE

“Dal punto di vista della dimensione psichica la pandemia ci ha messo di fronte ad un limite fortissimo. Quello che abbiamo vissuto, infatti, è stata un’ irruzione della natura nel campo della cultura e della scienza, in particolare di quella visione scientifica onnipotente che pensava di poter controllare tutto e che si è trovata, invece, a dover accettare dei limiti. Il rischio ora è che si costellino situazioni contrapposte alle quali già stiamo assistendo nel nostro collettivo. Con la mancata accettazione del limite, infatti, possiamo avere lo sviluppo dell’ ipotesi complottista o di quella di chi pensa che comunque si risolverà tutto. Così facendo, però, rischiamo di trascurare la dimensione psichica in cui tutti dovremmo fare nuovi conti col nostro rapporto con la natura e dove dovremmo imparare ad avere una visione dell’ esistenza che sia meno arrogante e meno unilaterale”. Parte da qui Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonolgia (IdO) e direttrice della Scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva IdO-MITE, per spiegare come l’attuale aumento di disagi psicologici, traumi ed ansia sia dovuto anche ad un distanziamento tra la dimensione psicologica e l’accettazione dei limiti fisici.

“Possiamo parlare di una sorta di dissociazione nel collettivo tra elementi intellettuali ed elementi più affettivo-corporei e sicuramente la negazione del limite che la biologia ci impone ha creato nuove forme di disagio- continua Di Renzo- la non accettazione dei limiti di un corpo che cambia per la vecchiaia, ad esempio, o la non accettazione dei limiti in ambito adolescenziale, o in quello della maternità, hanno creato nuove forme di disagio che non possiamo non considerare”.

Argomenti questi che sono stati affrontati ed approfonditi insieme a Michael Conforti, analista junghiano, fondatore e direttore dell’Assisi Institute, Silvia Behrend, direttrice della sezione di studi internazionali dell’Assisi Institute, e Riccardo Mondo, analista junghiano docente della Scuola nel corso delle due giornate inaugurali del nuovo anno accademico della Scuola IdO-MITE condotte dalla direttrice Magda Di Renzo e dal coordinatore della Scuola Bruno Tagliacozzi. “Un aspetto che abbiamo voluto sottolineare è stato quello della logica della complessità nella formazione, una logica che ci pone di fronte alla necessità di avere una serie di conoscenze e di strumenti per poter fare una lettura psichica, come ci insegnano le attuali teorie del caos. Da qui l’importanza di avere una visione dell’ oggettività della psiche che affonda le radici in elementi biologici, materici. Una dimensione archetipica che è importante per non rischiare di scivolare in una visione soggettivistica che ha monopolizzato il nostro collettivo e le nostre coscienze”. Gli studiosi hanno affrontato, attraverso vari agganci teorici e clinici, l’ attuale momento offrendo ai partecipanti una visione specifica del contesto attuale.

La Scuola di specializzazione IdO-MITE propone 2.000 ore di formazione, di cui 1.000 di insegnamenti teorico-pratici, 400 ore di formazione personale e clinica, 600 ore di tirocinio.

Al termine del quadriennio i corsisti, oltre a diventare psicoterapeuti, avranno anche conseguito tre patentini per l’uso professionale del Test di Wartegg, del Test sul Contagio Emotivo (TCE) e del Training Autogeno per gli adolescenti.

A questo link tutte le informazioni: http://www.fondazionemite.org/scuola-psicoterapia/